Illegal Helpers

Sono gli aiutanti illegali i protagonisti di questo spettacolo, i personaggi raccontati da Maxi Obexer nel suo testo. Sono dottori, studenti, insegnanti, giudici, avvocati, assistenti sociali, uomini e donne qualunque alcuni sono già stati condannati, altri mettono a repentaglio la loro esistenza e il loro lavoro. Persone comuni che segretamente, tutti i giorni, si prendono il rischio di intervenire per aiutare i migranti e i richiedenti asilo a passare i confini, affrontare i colloqui, trovare riparo, offrendo loro protezione e alloggio e salvandoli, così facendo, dal rimpatrio forzato. Sono le loro testimonianze dirette che vengono sussurrate allo spettatore, ma loro non si vedono, sono voci, possiamo solo sentirli, immaginarli, capirne le motivazioni e seguire i passaggi delle scelte.

Una sola attrice, Simonetta Solder, è in scena e costituisce un ponte con il pubblico, è lei che mette in dubbio le proprie scelte e la propria vita a partire dalle scelte degli altri. Essere fra gli altri ed esserci consapevolmente: una voce registrata in cuffia e al contempo una voce guida dal vivo condurranno il pubblico tra le storie degli aiutanti illegali, in un percorso di ascolto alimentato e ricreato dalle sonorità vibranti di una partitura emotiva. Essere presenza-assenza, spettatori-attori. Chiunque di noi potrebbe essere un aiutante illegale, ognuno di noi si trova a chiedersi "cosa farei al posto loro? ", “che tipo di persona voglio essere?” Lo spettacolo è immaginato proprio per essere adattato a diversi spazi, teatrali e non, al chiuso oppure all’aperto, con una quantità di pubblico variabile che può essere situata nello spazio secondo le necessità. La presenza di un’unica attrice in uno spazio scenico dalle dimensioni modificabili garantisce il distanziamento necessario dagli spettatori. Partendo da una riflessione accurata sull’anatomia del testo e come risposta alla responsabilità data da un’opera in cui il dato di realtà entra con così tanta forza e peso, Paola Rota e Simonetta Solder hanno costruito un dispositivo site-specific nutrito da una drammaturgia musicale ideata e sviluppata da Teho Teardo. Musicista di fama internazionale, compositore e sound-designer, Teardo ha realizzato un ambiente sonoro originato e, in qualche modo, provocato dalla drammaturgia stessa del testo, in una risonanza di suggestioni e visioni. Il pubblico dall’inizio viene dotato di una cuffia e da subito inizia una esperienza sonora immersiva. Non c’è scenografia, il paesaggio è sonoro, ma un impianto site-specific di luci creato da Andrea Violato crea atmosfera di volta in volta, accordandosi allo spazio scelto.

Appunti sul testo

Illegal Helpers è un testo teatrale composto da interviste e dialoghi che Maxi Obexer ha registrato in 4 diversi paesi europei. L’autrice è italiana, è nata a Bolzano, ma di cultura tedesca, vive a Berlino. L’Italia non è tra i paesi che il testo analizza. Maxi Obexer indaga le motivazioni profonde, le difficoltà, le paure, i momenti in cui nonostante gli sforzi l’aiuto risulta vano, le sconfitte. E’ un testo molto vicino al documentario, un documentario teatrale, e ovviamente non potrà mai essere un documentario perché è fondamentale che le persone intervistate rimangano anonime. Sono voci, testimonianze, che pongono una domanda etica: cosa faremmo noi al loro posto? La tesi a cui arriva l’autrice è piuttosto dura: siamo in guerra ed è in corso un genocidio. Possiamo anche fare finta di niente, dall’alto della nostra fortezza Europa, ma ci siamo in mezzo. E se personalmente non facciamo nulla diventiamo complici.

Siamo oberati di informazioni ma nonostante, anzi forse a causa dell’eccesso di informazione, siamo annichiliti, immobilizzati sui nostri divani a guardare immagini e sentire notizie a cui siamo anestetizzati. Le informazioni non diventano mai conoscenza, non avvicinano, allontanano, alienano.

Il testo spinge all’azione: uscire dal mondo dell’informazione è possibile se si comincia ad agire. Nel finale del testo ci sono due testimonianze delle voci dei personaggi più giovani:

"Non voglio più chiedermi chi voglio essere, voglio esserlo e basta. Le 500 entità astratte la cui vita non ho salvato, diventeranno 5 persone reali per le quali sarò in grado di fare qualcosa, spero."

E l’epilogo:

"Tutte le paure, gli inconvenienti e i dubbi che ho avuto, tutte le cose negative, che il mio impegno ha portato con sé, sono piccolezze. Non è certo materiale per intessere una narrazione eroica. Alla fine il mio impegno si riduce a questo: un paio d’ore in cui mi occupo di persone che sono travolte da questi grandi sentimenti come: la paura, la rabbia, l'odio, la preoccupazione, la disillusione.Certo che mi faccio coinvolgere. Non rimango freddo. Ma in fondo, non mi riguarda. La sera, potrò sempre tornare a casa e dimenticare tutto. I diretti interessati invece no. Questo non ha niente a che vedere con la Resistenza, per come la intendo io. Alla Resistenza collego semmai quelle persone, che durante il Nazismo, hanno aiutato gli altri. Il mio impegno politico mi ha danneggiato solo marginalmente. Anche se fosse andata male e mi avessero beccato durante quel viaggio: le conseguenze non sarebbero state così gravi da non permettermi di superarle."

“Finchè tu soffri per te, per la tua fame, per la miseria tua, della tua donna, dei tuoi figli. Finche ti avvilisci e ti rassegni tutto va bene. Sei un buon padre di famiglia, un buon cittadino. Ma appena tu soffri per la fame degli altri, per la fame dei figli degli altri, per l’umiliazione degli altri, allora sei un uomo pericoloso, un nemico della società”. Questa frase di Curzio Malaparte era citata in un bellissimo articolo di Roberto Saviano, che finiva esortando tutti “ad essere uomini e donne pericolosi. È l’unico modo, questo, perché le vite di ciascuno di noi abbiano davvero un senso.”

di Maxi Obexer
Un progetto di Paola Rota, Simonetta Solder, Teho Teardo

con Simonetta Solder

Con le voci registrate di Luigi Diberti, Luigi Di Majo, Pietro Faiella, Silvia Gallerano,
Giorgio Marchesi, Orietta Notari, Irene Petris, Francesco Bolo Rossini
Allestimento scenico di Andrea Violato
Produzione prima edizione Festival delle Colline Torinesi-Torino Creazione Contemporanea, TPE (Teatro Piemonte Europa), PAV/Fabulamundi Playwriting Europe-Beyond Borders?

"



Area Download

Area Operatori

progetti curati da Paola Rota

prossime date in programma

  • Scarica la scheda spettacolo

  • Scarica la scheda tecnica

  • Scarica la rassegna stampa

  • entra nell’area per scaricare il dossier completo:

    • scheda spettacolo

    • scheda tecnica

    • rassegna stampa

    • cartella foto HR

    e per visionare il video dello spettacolo

    Richiedi Accesso

Indietro
Indietro

In Sardegna

Avanti
Avanti

La futura classe dirigente