Chiuso per festa + Laboratorio di scrittura
a cura di Matteo Porru
La scrittura, più che un’arte, è una dimensione. Confluiscono lì tanti codici e tante pratiche del quotidiano che diventano narrazione anche per il solo fatto di essere accadute. La parola nel teatro prende forma e corpo, e traduce il racconto in scena, fermandolo fra il buio dell’inizio e la magia del sipario. Lo scrittore e drammaturgo Matteo Porru incontra i ragazzi in un doppio esperimento scenico e laboratoriale, per ripercorrere il cammino delle storie al contrario: dalla carta alla testa, dal palco all’idea.
Target di utenza:
Istituti di Istruzione di Secondo Grado: licei classici, scientifici (classi, max. 20 persone, o gruppi formati a seguito di manifestazione di interesse);
Contesti parascolastici o associazionistici in ambito teatrale o letterario con membri sotto i 20 anni.
Cronoprogramma
La durata totale del laboratorio è di 3 ore (compreso lo spettacolo “Chiuso per festa” di Matteo Porru, con la consulenza artistica di Marleen Scholten, prodotto da 369 gradi). Il Lab si articola in tre blocchi tematici da un’ora.
PRIMO BLOCCO / SPETTACOLO
Spettacolo “Chiuso per festa”; messa in scena (durata: 50’)
Commento e restituzione immediata dello spettacolo da parte del pubblico in sala (durata: 10’)
SECONDO BLOCCO / LA DRAMMATURGIA
Struttura della drammaturgia: la trasposizione come mezzo di codifica del reale, le regole drammaturgiche, personaggi, contesto, caratterizzazione, strutture della narrazione e della messa in scena (durata: 20’);
Il teatro che mima la vita: laboratorio interattivo con coinvolgimento dei ragazzi; ideazione autonoma guidata di un principio di drammaturgia partendo da esperienze personali; scrittura narrativa prima e teatrale poi; caratterizzazione e prova facoltativa di messa in scena (durata: 40’);
TERZO BLOCCO / PERCHÉ IL TEATRO
Dialogo interattivo sul senso storico ed etico del teatro; l’utilità del teatro nella contemporaneità; analisi e commento dei linguaggi moderni e antichi; la catarsi e la liberazione; il palcoscenico come luogo di pace; l’osservazione come momento di ideazione primaria (durata: 30’);
I significati e i significanti delle storie: la natura dell’uomo come tramite e come protagonista; lettura e commento di brevi passi di autori teatrali contemporanei sul senso del teatro; l’attitudine all’altro come mezzo fondamentale di socialità; il sipario come ingresso nella sfera del possibile (durata: 25’);
Conclusioni (durata: 5’).
Obiettivi formativi ed educativi:
Il laboratorio è finalizzato alla sensibilizzazione e allo sviluppo dell’interesse per le nuove generazioni nei confronti dello strumento scenico e scrittorio come metodo fondamentale di comprensione ed evasione dal mondo in cui abitiamo. Attraverso l’esperienza diretta del corso, prima da spettatori fruitori e poi da protagonisti attivamente coinvolti nel retroscena di scrittura, i ragazzi avranno modo di conoscere gli aspetti etici ed estetici della narrazione, e come la metafora incarnata nella teatralità sia da sempre la più alta e nobile forma di interazione con la verità, in tutta la sua bellezza e con tutte le sue brutture. Un tempo di educazione civica ed empatica per approfondire la sensibilità e la percezione consapevole e irraggiungibile degli eventi minuscoli che rendono grande una storia, e dei grandi eventi che la rendono minuscola.
Competenze:
A laboratorio concluso, i partecipanti avranno imparato attivamente e in modo esperienziale:
Principi e finalità della drammaturgia; conoscenza del testo teatrale.
Metodologia di lavoro in scrittura e logica di trasposizione;
Senso sociale e storico del teatro nella contemporaneità; ricerca stilistica e personale del drammaturgo.
Utilizzo del teatro come processo di identità e critica.