top of page

  TU_TWO due alla fine del mondo  

                                         > Bartolini/Baronio   

una performance di e con
Tamara Bartolini e Michele Baronio

soundscape Renato Ciunfrini

produzione Bartolini/Baronio 369gradi

in coproduzione con Sycamore T Company

___________________________________

info: Alessia Esposito

info@369gradi.it

“Siamo due il contrario di uno e della sua solitudine sufficiente”
Erri DeLuca

TU_TWO è un viaggio della mente, un buco da cui guardare “due” chiusi dentro un paesaggio sonoro che pesa come un’eredità e vomita la storia. Nella brevità del suo accadere è un privilegio d'intimità a dispetto del gelo di relazioni disumane. Così vicini così lontani i “due” sono incapaci di guardarsi, toccarsi, amarsi. L’intimità cambierà il ritratto con un gesto di spontaneità inattesa. Basterà un attimo per riconoscersi e partire e la macchina diventerà un palco, i “due” un duo, pronti per il gioco del teatro. TU_TWO chiede di pensarsi uno nel due, chiede allo spettatore e a chi lo sta scrivendo con il proprio corpo, di seguire le vene, il fuori che entra dentro, sentirlo premere nei polsi e spingerlo da qualche parte per operare una trasmutazione alchemica di elementi costitutivi, di rabbia in amore. Perché TU_TWO è riso e amore che ci contrae come muscolo unico in un corpo molto più esteso di quello che ci portiamo in giro.

 rassegna stampa

…Per 8 minuti siamo accolti nei sedili di un minivan dove per TU_TWO scorre un sonoro di cronache sociali d’autore, e poi Tamara Bartolini (al volante) stampa di colpo un bacio sulla bocca di Michele Baronio, e infine lei (con lui) si rivela cantante kitsch, in un metro cubo lo sdegno comunicato con l’eros, e col pop.

Rodolfo Di Giammarco / La Repubblica

…Divertente ma non solo Tu_Two, diverse le repliche, sono sette minuti per un piccolo gruppo di spettatori dentro un pulmino oscurato, con pianti e baci, mentre la radio, voci a tratti confuse, stimola una riflessione sull’eredità culturale di Pasolini.

Valeria Ottolenghi / La Gazzetta di Parma

…Potremmo essere barricati in un’auto che sta attraversando l’apocalisse…Poi i due ci guardano finalmente negli occhi; si scambiano un bacio appassionato e un po’ violento; ci consegnano lumi a led con cui movimenteremo l’inquadratura, mentre loro tirano fuori microfoni e chitarra, indossano sgargianti occhiali da sole e con una gioia disperata che è solo di ultimi momenti cantano una canzone d’amore…momenti di spettacolo istantaneo che rubano la scena alla realtà.

Sergio Lo Gatto / Teatro e Critica

…un condensato di storia del nostro paese. Il tutto in sette intensi ed emozionanti minuti di durata, in una dei migliori esempi di nuova drammaturgia…il pubblico non è più spettatore passivo ma parte integrante fruitore compartecipe e critico, in  un semplice elegante e vero superamento di quella platea borghese che separa l'attore dal pubblico tanto vituperata dalla ricerca teatrale degli ultimi 30 anni. Sicuramente uno dei momenti più memorabili di questa sesta edizione di Teatri di vetro.

Alessandro Paesano / teatroteatro.it

Una biografia dell’Italia in otto minuti

Attilio Scarpellini

…Ti sembra di guardare dal buco della serratura, di carpire emozioni private, ma che si trasforma da un dialogo iniziale basato solo sul rapporto emozionale tra performer e ospite (a bordo), in un’estemporanea esibizione canora e musicale. Dalla tristezza iniziale si passa a un’euforica allegria.  Vivi intensamente per pochi minuti una sequela di sentimenti, brividi, reazioni, sensazioni, e ti sembra di esserci caduto dentro per caso, tuo malgrado…

Roberto Rinaldi / RUMOR(S)CENA

...La ca-cofonia radiofonica di epiteti,irose bestemmie,invettive scambiate tra i protagonisti illustri, possono essere contra-state solamente con l'unico espediente oppositivo degli attoniti astanti: un bacio, dapprima casto e poi vieppiu' liberatorio,alla Marcuse, osservato nei pulmino dei performers Baronio e Bartolini in "Tu-Two"

Giorgio Sebastiano Brizio / Arena del Sole blog

…un intenso accavallarsi di voci che raccontano in pochi minuti un'intera epoca italiana: Pasolini, Carlo Giuliani, la Diaz, rumori confusi come le ideologie sfinite. Costretti a condividere l'intimità di menti e corpi, ci trascina con sé l'energia di un bacio disperato, che nell'imbarazzarci mette in mostra il disagio per noi stessi, per quell'impotenza da poter trasformare in incontro con l'altro, senza però mai sapere se quest'incontro è un ritrarsi o un esporsi. E anche mascherarsi e cantare una canzone d'amore, allora, è qualcosa a metà fra un'estrema speranza e un testamento. O magari è proprio l'estrema speranza di un testamento.

Michele Ortore / KLP

…una richiesta di ritorno al senso civico comune. Quella micro società incastonata in un’auto deve far posto a Pasolini, a Totò, ai pestati del G8, che parlano dall’autoradio (soundscape curatissimo di Ciunfrini). Deve far posto a noi, che siamo lì, tutto un magma di rimpianti…e si contrappone la follia della libertà che solo l’espressione artistica sa creare…Vita privata e pubblica intrecciati nelle risate e nell’amarezza. Serietà e follia intrecciati nella vita pubblica e in quella privata. Siamo provati dall’euforia e dalla nostalgia.

Marianna Sassano / Non solo Cinema

Tu_Two Bartolini&Baronio un bacio appassionato in Kangoo come rossetto&cioccolato a scacciar paure&deliri dei cruenti anni 70.

Simone Pacini / Fattiditeatro

bottom of page